Francesco LANA TERZI Aerostatics. LANA TERZI. Del modo di fabbricare una nave che cammini sostentata sopra l'aria a remi ed a vele… LANA TERZI, Francesco. Del modo di fabbricare una nave che cammini sostentata sopra l'aria a remi ed a vele… In Milano, appresso Giuseppe Galeazzi regio stampatore, 1784 8vo; 180x115 mm; legatura in cartonato. Tagli a spruzzo rossi. Pp. 21, [1]. 1 carta di tav. incisa in rame ripiegata alla fine del volume. Fregio xil. sul frontespizio. Strappetto alla tavola e piccolo alone di umidità al margine superiore dell’ultima carta. Rarissima edizione singola di Lana Terzi. Trattasi dell’opera che contiene l’intuizione più conclamata e decantata del Lana. L'invenzione teorica consisteva in una barca, che, sospesa con quattro solide corde a quattro globi di rame, nei quali si era preventivamente praticato il vuoto, doveva sollevarsi in aria e con l'aiuto di vele e di remi dirigersi ove meglio credeva. Purtroppo per la mancanza di un finanziamento e per il profetico timore da parte dello stesso Lana che l'invenzione potesse servire «a sconvolgere i vascelli, uccidere gli uomini, ed incendiare le navi, con fuochi artificiali, con palle e bombe», la bella idea del monaco gesuita rimase allo stato teorico. La nave volante ebbe, però, larga fama. Già nel 1676 il tedesco Sturm fa stampare nella sua opera "Collegium experimentale sive curiosum" volto in latino, un capitolo riguardante. Nello stesso anno il Prenscher esalta l'idea del Lana. Il Lohmeier, fa propria l'invenzione, mentre l'abate Giovanni Battista Roberti la decanta nel suo poemetto "La moda". Versi dedica ad essa anche l'abate Saverio Bettinelli; l'invenzione viene benevolmente accolta dal Leibnitz mentre Bernardo Zamagna dedica all'invenzione due libri di versi. Da studiosi ed enciclopedie il Lana verrà salutato come il precursore dell'aeronautica.
Francesco LANA TERZI Aerostatics. LANA TERZI. Del modo di fabbricare una nave che cammini sostentata sopra l'aria a remi ed a vele… LANA TERZI, Francesco. Del modo di fabbricare una nave che cammini sostentata sopra l'aria a remi ed a vele… In Milano, appresso Giuseppe Galeazzi regio stampatore, 1784 8vo; 180x115 mm; legatura in cartonato. Tagli a spruzzo rossi. Pp. 21, [1]. 1 carta di tav. incisa in rame ripiegata alla fine del volume. Fregio xil. sul frontespizio. Strappetto alla tavola e piccolo alone di umidità al margine superiore dell’ultima carta. Rarissima edizione singola di Lana Terzi. Trattasi dell’opera che contiene l’intuizione più conclamata e decantata del Lana. L'invenzione teorica consisteva in una barca, che, sospesa con quattro solide corde a quattro globi di rame, nei quali si era preventivamente praticato il vuoto, doveva sollevarsi in aria e con l'aiuto di vele e di remi dirigersi ove meglio credeva. Purtroppo per la mancanza di un finanziamento e per il profetico timore da parte dello stesso Lana che l'invenzione potesse servire «a sconvolgere i vascelli, uccidere gli uomini, ed incendiare le navi, con fuochi artificiali, con palle e bombe», la bella idea del monaco gesuita rimase allo stato teorico. La nave volante ebbe, però, larga fama. Già nel 1676 il tedesco Sturm fa stampare nella sua opera "Collegium experimentale sive curiosum" volto in latino, un capitolo riguardante. Nello stesso anno il Prenscher esalta l'idea del Lana. Il Lohmeier, fa propria l'invenzione, mentre l'abate Giovanni Battista Roberti la decanta nel suo poemetto "La moda". Versi dedica ad essa anche l'abate Saverio Bettinelli; l'invenzione viene benevolmente accolta dal Leibnitz mentre Bernardo Zamagna dedica all'invenzione due libri di versi. Da studiosi ed enciclopedie il Lana verrà salutato come il precursore dell'aeronautica.
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