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Auktionsarchiv: Los-Nr. 0094

GAETANO GANDOLFI (1734 - 1802)

Schätzpreis
20.000 € - 40.000 €
ca. 24.217 $ - 48.435 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 0094

GAETANO GANDOLFI (1734 - 1802)

Schätzpreis
20.000 € - 40.000 €
ca. 24.217 $ - 48.435 $
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n. a.
Beschreibung:

GAETANO GANDOLFI (1734 - 1802) San Feliciano, un uomo dolente. 57.5 x 41.3 cm Olio su tela Tipologia oggetto Opere su tela/tavola Dipartimento ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Periodo Arte antica Al retro riporta la dicitura: "Gaetano Gandolfi fece 1790". L'opera è accompagnata dalla schede a cura di Donatella Biagi Maino. Un dipinto dal soggetto eccentrico, nel quale due figure, l’una concentrata, l’altra in grave ambascia, sono affiancate senza apparente connessione. In realtà, in questa tela Gaetano Gandolfi uno dei pittori più celebrati, giustamente, del secondo Settecento, prova due dei personaggi che appariranno in un’importante commessa che gli fu affidata nel 1789 dal vescovo di Foligno, Filippo Trenta, una grande e bella pala d’altare per la Cattedrale della città umbra (1). Potrà apparire singolare che i folignati si siano rivolti ad un artista bolognese anziché ad un pittore della scuola romana ma, al di là della fama che il Gandolfi aveva raggiunto da tempo e che faceva sì che ricevesse ordini da Europa tutta, si debbono all’avvenuta nomina, nel 1785, a vescovo di Foligno di Filippo Trenta (2) questa ed altre commesse all’artista per la città. Filippo Trenta, poeta e tragediografo di vaglia, giurista, podestà in più città delle Legazioni Pontificie, era stato un personaggio di spicco del milieu culturale e politico di Bologna, città presso la cui Università aveva studiato e aveva rivestito il ruolo di Uditore Generale della Legazione di Bologna tra il 1778 e il 1785, legandosi di profonda amicizia con il cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, nipote di Clemente XIII, il cui piano di riforme economiche e sociali, “uno dei momenti più avanzati del riformismo italiano” come ha scritto il Giacomelli (3), fu ferocemente boicottato dall’establishment locale che trovò gioco facile all’opposizione nei comportamenti licenziosi del personaggio e del suo gruppo di consulenti e amici, tra i quali spiccava, per competenze giuridiche e stile di vita ispirato ad una visione filosofico-libertina, il Trenta. Durante questi anni fervidissimi per impegno politico costui si premurò di creare una collezione di dipinti che dagli elenchi stilati all’epoca del trasferimento a Foligno risulta essere stata, se pure sfrondando l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità di conoscitori sue e dei suoi consulenti al momento degli acquisti (4), eccellente, e contava numerose le tele di Gaetano Gandolfi l’artista da lui più apprezzato tra quanti erano Professori di Figura presso l’Accademia Clementina di Pittura, Scultura e Architettura dell’Istituto delle Scienze di Bologna, istituzione principe della cultura bolognese. Per lui dapprima il grande artista dipinse tre quadri assolutamente splendidi, la Morte di Socrate, nel 1782, oggi presso le Collezioni della Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna, e due quadroni, così sono definiti, Cristo e l’Adultera e San Paolo predica in Atene (5), opere tutte dal forte significato politico (6); per Foligno fu attivo per più pale d’altare, oltre al San Feliciano in questione una splendida Annunciazione e la Visione della beata Angela (7). Ma è la grande e bella tela per la Cattedrale che più impegna il pittore bolognese. Per pervenire alla definizione della complessa composizione, che recupera modelli austeri - il grande Poussin - e la feracità della pittura del magnifico Tiepolo (8) Gaetano prova in più bozzetti la sua idea, dopo essersi misurato con l’invenzione nella chiusa dimensione del foglio, lui disegnatore superbo; alle telette già note e divise tra collezioni pubbliche e private (9) viene ad aggiungersi questo freschissimo modello, nel quale sulla destra è effigiato il santo, splendida figura di vecchio la cui postura, leggermente china in avanti, è quella del finito, mentre la figura di dolente lui accanto, anziché coprirsi il volto con la mano nel pietoso gesto di salvare il bambino aggrappato al corpo della madre morta come nella pala, appoggia il capo sulla mano destra. Questo porta a

Auktionsarchiv: Los-Nr. 0094
Auktion:
Datum:
15.06.2021
Auktionshaus:
Capitolium Art
Via C.Cattaneo n. 55
25121 Brescia
Italien
info@capitoliumart.it
+39 030 2072256
+39 030 2054269
Beschreibung:

GAETANO GANDOLFI (1734 - 1802) San Feliciano, un uomo dolente. 57.5 x 41.3 cm Olio su tela Tipologia oggetto Opere su tela/tavola Dipartimento ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Periodo Arte antica Al retro riporta la dicitura: "Gaetano Gandolfi fece 1790". L'opera è accompagnata dalla schede a cura di Donatella Biagi Maino. Un dipinto dal soggetto eccentrico, nel quale due figure, l’una concentrata, l’altra in grave ambascia, sono affiancate senza apparente connessione. In realtà, in questa tela Gaetano Gandolfi uno dei pittori più celebrati, giustamente, del secondo Settecento, prova due dei personaggi che appariranno in un’importante commessa che gli fu affidata nel 1789 dal vescovo di Foligno, Filippo Trenta, una grande e bella pala d’altare per la Cattedrale della città umbra (1). Potrà apparire singolare che i folignati si siano rivolti ad un artista bolognese anziché ad un pittore della scuola romana ma, al di là della fama che il Gandolfi aveva raggiunto da tempo e che faceva sì che ricevesse ordini da Europa tutta, si debbono all’avvenuta nomina, nel 1785, a vescovo di Foligno di Filippo Trenta (2) questa ed altre commesse all’artista per la città. Filippo Trenta, poeta e tragediografo di vaglia, giurista, podestà in più città delle Legazioni Pontificie, era stato un personaggio di spicco del milieu culturale e politico di Bologna, città presso la cui Università aveva studiato e aveva rivestito il ruolo di Uditore Generale della Legazione di Bologna tra il 1778 e il 1785, legandosi di profonda amicizia con il cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, nipote di Clemente XIII, il cui piano di riforme economiche e sociali, “uno dei momenti più avanzati del riformismo italiano” come ha scritto il Giacomelli (3), fu ferocemente boicottato dall’establishment locale che trovò gioco facile all’opposizione nei comportamenti licenziosi del personaggio e del suo gruppo di consulenti e amici, tra i quali spiccava, per competenze giuridiche e stile di vita ispirato ad una visione filosofico-libertina, il Trenta. Durante questi anni fervidissimi per impegno politico costui si premurò di creare una collezione di dipinti che dagli elenchi stilati all’epoca del trasferimento a Foligno risulta essere stata, se pure sfrondando l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità di conoscitori sue e dei suoi consulenti al momento degli acquisti (4), eccellente, e contava numerose le tele di Gaetano Gandolfi l’artista da lui più apprezzato tra quanti erano Professori di Figura presso l’Accademia Clementina di Pittura, Scultura e Architettura dell’Istituto delle Scienze di Bologna, istituzione principe della cultura bolognese. Per lui dapprima il grande artista dipinse tre quadri assolutamente splendidi, la Morte di Socrate, nel 1782, oggi presso le Collezioni della Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna, e due quadroni, così sono definiti, Cristo e l’Adultera e San Paolo predica in Atene (5), opere tutte dal forte significato politico (6); per Foligno fu attivo per più pale d’altare, oltre al San Feliciano in questione una splendida Annunciazione e la Visione della beata Angela (7). Ma è la grande e bella tela per la Cattedrale che più impegna il pittore bolognese. Per pervenire alla definizione della complessa composizione, che recupera modelli austeri - il grande Poussin - e la feracità della pittura del magnifico Tiepolo (8) Gaetano prova in più bozzetti la sua idea, dopo essersi misurato con l’invenzione nella chiusa dimensione del foglio, lui disegnatore superbo; alle telette già note e divise tra collezioni pubbliche e private (9) viene ad aggiungersi questo freschissimo modello, nel quale sulla destra è effigiato il santo, splendida figura di vecchio la cui postura, leggermente china in avanti, è quella del finito, mentre la figura di dolente lui accanto, anziché coprirsi il volto con la mano nel pietoso gesto di salvare il bambino aggrappato al corpo della madre morta come nella pala, appoggia il capo sulla mano destra. Questo porta a

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Auktion:
Datum:
15.06.2021
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