Auktionsarchiv: Los-Nr. 189

Paolo De Matteis Sacra famiglia con San Giovannino

Schätzpreis
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 189

Paolo De Matteis Sacra famiglia con San Giovannino

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n. a.
Beschreibung:

Paolo De Matteis Sacra famiglia con San Giovannino olio su tela, cm 149x176 il dipinto presenta quattro aggiunte agli angoli, volte a trasformare il formato originario entro antica cornice Salvator Rosa con doratura in argento e mecca Affermatosi durante il Rinascimento, il tema iconografico della Sacra Famiglia con il piccolo San Giovanni Battista Gesù Bambino, San Giuseppe e la Madonna leggente fu sviluppato soprattutto da Raffaello, che lo declinò in molti dipinti divenuti fonti d’ispirazione per le successive generazioni di pittori. Durante il Settecento il soggetto conobbe un rinnovato successo a Roma, in seguito alla nascita del movimento d’Arcadia animato da Carlo Maratta e dai suoi allievi attivi presso l’Accademia di San Luca, con cui Paolo De Matteis fu in precoci rapporti culturali fin dagli inizi degli anni Ottanta del Seicento. Uniti da una concatenazione di sguardi e di gesti, i protagonisti della presente composizione di forma piramidale sostituiscono alla tradizionale carica di allusioni alla passione di Cristo una familiare affettuosità percepibile anche nell’affabile volto di Maria ritratto non malinconicamente o perturbato, ma intento a meditare le letture con le profezie sul destino del Figlio che accoglie sulle proprie gambe. In tal senso, la Vergine sembra incarnare l’appellativo di “Sedes Sapientiae” con cui è invocata durante le Litanie Lauretane, mentre la sua consueta interpretazione di mediatrice tra Cristo e la Chiesa è perpetuata nella scelta dei colori simbolici della sua veste: il rosso per indicare la passione di Gesù e il blu la sua Chiesa. La posizione appartata del canuto San Giuseppe in assorta contemplazione contrasta nettamente con la preminenza del gruppo piramidale al centro della scena, dove l’assenza di ogni riferimento spaziale e cronologico suggerita dallo sfondo neutro accentua il carattere atemporale dell’immagine sacra che fu molto apprezzato dal filone religioso d’ispirazione neotridentina fiorito tra Roma e Napoli agli inizi del XVIII secolo. Rispetto alla produzione di Paolo De Matteis il dipinto in discussione si colloca accanto alle pale d’altare eseguite tra il secondo e il terzo decennio del Settecento influenzate dal dolce classicismo romano di Maratta come la ‘Sacra Famiglia’, 1720, Guardia Sanframondi - Benevento -, Chiesa di San Sebastiano (cf. S. Marinelli, in Paolo de Matteis e Domenico Antonio Vaccaro in San Sebastiano di Guardia Sanframondi , San Nicola la Strada - Caserta -, 1989, pp. 67-75), il ‘Matrimonio mistico di Santa Caterina’, 1723 circa, già Napoli, Collezione Privata (cf. N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento dal Barocco al Rococò , Napoli, 1986, p. 138, n. 143 p. 265, fig. 162) oppure la neo-raffaellesca ‘Sacra Famiglia con San Giovannino’ (1720-25 circa) restituita giustamente a De Matteis quando è transitata presso Christie’s (London, King Street, Asta dell’08 luglio 2005, lotto 75), dopo essere stata erroneamente ma comprensibilmente assegnata a Sebastiano Conca (Cfr. J. Urrea Fernández, La pintura italiana del siglo XVIII en España , Valladolid, 1977, p. 260, pl. LXXI, fig. 2), forse in virtù della sintonia artistica riscontrabile negli stessi anni tra alcune opere di questo pittore e quelle del maestro cilentano. Il dipinto, inedito, è stato riconosciuto come opera di Paolo de Matteis dal prof. Riccardo Lattuada dopo un’ispezione dal vero e dal prof. Giuseppe Napoletano sulla base di una foto ad alta risoluzione. I due studiosi inseriranno il quadro nel loro catalogo sul pittore di prossima pubblicazione. Giuseppe Napoletano

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Paolo De Matteis Sacra famiglia con San Giovannino olio su tela, cm 149x176 il dipinto presenta quattro aggiunte agli angoli, volte a trasformare il formato originario entro antica cornice Salvator Rosa con doratura in argento e mecca Affermatosi durante il Rinascimento, il tema iconografico della Sacra Famiglia con il piccolo San Giovanni Battista Gesù Bambino, San Giuseppe e la Madonna leggente fu sviluppato soprattutto da Raffaello, che lo declinò in molti dipinti divenuti fonti d’ispirazione per le successive generazioni di pittori. Durante il Settecento il soggetto conobbe un rinnovato successo a Roma, in seguito alla nascita del movimento d’Arcadia animato da Carlo Maratta e dai suoi allievi attivi presso l’Accademia di San Luca, con cui Paolo De Matteis fu in precoci rapporti culturali fin dagli inizi degli anni Ottanta del Seicento. Uniti da una concatenazione di sguardi e di gesti, i protagonisti della presente composizione di forma piramidale sostituiscono alla tradizionale carica di allusioni alla passione di Cristo una familiare affettuosità percepibile anche nell’affabile volto di Maria ritratto non malinconicamente o perturbato, ma intento a meditare le letture con le profezie sul destino del Figlio che accoglie sulle proprie gambe. In tal senso, la Vergine sembra incarnare l’appellativo di “Sedes Sapientiae” con cui è invocata durante le Litanie Lauretane, mentre la sua consueta interpretazione di mediatrice tra Cristo e la Chiesa è perpetuata nella scelta dei colori simbolici della sua veste: il rosso per indicare la passione di Gesù e il blu la sua Chiesa. La posizione appartata del canuto San Giuseppe in assorta contemplazione contrasta nettamente con la preminenza del gruppo piramidale al centro della scena, dove l’assenza di ogni riferimento spaziale e cronologico suggerita dallo sfondo neutro accentua il carattere atemporale dell’immagine sacra che fu molto apprezzato dal filone religioso d’ispirazione neotridentina fiorito tra Roma e Napoli agli inizi del XVIII secolo. Rispetto alla produzione di Paolo De Matteis il dipinto in discussione si colloca accanto alle pale d’altare eseguite tra il secondo e il terzo decennio del Settecento influenzate dal dolce classicismo romano di Maratta come la ‘Sacra Famiglia’, 1720, Guardia Sanframondi - Benevento -, Chiesa di San Sebastiano (cf. S. Marinelli, in Paolo de Matteis e Domenico Antonio Vaccaro in San Sebastiano di Guardia Sanframondi , San Nicola la Strada - Caserta -, 1989, pp. 67-75), il ‘Matrimonio mistico di Santa Caterina’, 1723 circa, già Napoli, Collezione Privata (cf. N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento dal Barocco al Rococò , Napoli, 1986, p. 138, n. 143 p. 265, fig. 162) oppure la neo-raffaellesca ‘Sacra Famiglia con San Giovannino’ (1720-25 circa) restituita giustamente a De Matteis quando è transitata presso Christie’s (London, King Street, Asta dell’08 luglio 2005, lotto 75), dopo essere stata erroneamente ma comprensibilmente assegnata a Sebastiano Conca (Cfr. J. Urrea Fernández, La pintura italiana del siglo XVIII en España , Valladolid, 1977, p. 260, pl. LXXI, fig. 2), forse in virtù della sintonia artistica riscontrabile negli stessi anni tra alcune opere di questo pittore e quelle del maestro cilentano. Il dipinto, inedito, è stato riconosciuto come opera di Paolo de Matteis dal prof. Riccardo Lattuada dopo un’ispezione dal vero e dal prof. Giuseppe Napoletano sulla base di una foto ad alta risoluzione. I due studiosi inseriranno il quadro nel loro catalogo sul pittore di prossima pubblicazione. Giuseppe Napoletano

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